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Il palazzo di Schönbrunn e il suo parco sono elementi inscindibili l'uno dall'altro. Il parco, ampio e variegato, si presenta in stile barocco alla francese e venne progettato da Jean-Nicolas Jadot e Adrian von Steckhoven sotto la direzione dell'imperatrice Maria Teresa. Un primo progetto del parco venne stilato da Fischer von Erlach, ma questo decadde entro breve in quanto il progetto non si accomodava alla grande area da riempire e alle molteplici possibilità artistiche che si presentavano.
Il progetto venne attuato dal 1695 su progetto di Jean-Nicolas Jadot (già allievo di Le Notre, giardiniere del Re di Francia a Versailles), e venne costruito in anticipo sulla struttura stessa del palazzo per dar tempo alle piante di crescere e il cantiere fu in attività sino al 1699. Tale progetto comprendeva probabilmente due soli parterre laterali al grande viale che ancora oggi attraversa il parco.
Con Maria Teresa, i cambiamenti al palazzo si riflessero anche sul giardino e già dal 1750, i due parterre laterali vennero allargati sino alle dimensioni attuali. La trasformazione del progetto venne anche fortemente voluta dall'imperatore Francesco Stefano il quale, tra il 1752 e il 1753, vi fece erigere tra gli altri uno zoo, oltre a un prezioso giardino botanico. Egli si servì dell'olandese Adrian van Steckhoven e del suo assistente Richard van der Schot per la costruzione del nuovo giardino. Nel 1755 venne terminata la costruzione dell'Orangerie.
Come si è già accennato, fu poi Maria Teresa a commissionare la costruzione della Gloriette in fondo al giardino, sette anni dopo la morte del marito e nel medesimo tempo venne anche costruita la grande fontana di Nettuno che ancora oggi troneggia in fondo al viale centrale del grande parco.
All'epoca neoclassica, sempre nel XVIII secolo, risalgono invece la fontana dell'Obelisco (1777) e la rovina (1778) di chiaro gusto d'epoca.
Fu l'imperatore Giuseppe II a disporre l'accesso al pubblico ai giardini imperiali, con grande dispiacere dell'aristocrazia che si trovava a dover passeggiare nei giardini con la popolazione comune, anche se il palazzo divenne un importante luogo di aggregazione per la popolazione viennese.
Dalla fine della monarchia anche il palazzo è amministrato dalle dipendenze dello stato.